L’HANDICAP AI TEMPI DEL CORONA VIRUS

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L’HANDICAP AI TEMPI DEL CORONA VIRUS

E’ il 2 MARZO 2020 e sentiamo parlare e sparlare di CoronaVirus ormai da qualche settimana. Credo si sia detto fin troppo per spaventare la gente e troppo poco per tranquillizzare i deboli (anziani e disabili) che faticano a far sentire la propria voce.

L’handicap non sempre è una condizione permanente e non è sempre e solo un limite, può diventare un modo di guardare il mondo con occhi diversi; diceva, infatti, Proust: “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.”

Certamente le precauzioni sono doverose ma bisogna far attenzione a non cadere in una psicosi che si manifesta negli scaffali indecentemente vuoti dei supermercati.

La disabilità è anzitutto una diversità. Ci sono casi di disabili “famosi” come Bortuzzo, Bebe Vio, Zanardi e sono “famosi” appunto perché vivono la disabilità in modo normale, senza sbandierare o rivendicare nulla. 

Se il CoVid-19 cambia troppo in profondità il nostro quotidiano, dovremmo cominciare a chiederci:”quale vantaggio dall’handicappare l’intera società?” 

 

Michele Durighello

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