
Mattia Mazzalovo
Negli anni ho avuto diversi alti e bassi, quando ero piccolo non riuscivo a stare molto in piedi così sono cresciuto molto curvo. Poi un giorno, facendo la solita fisioterapia, la mamma ha conosciuto delle altre mamme e assieme hanno deciso di fondare questa associazione per aiutare altri ragazzi con paralisi cerebrale infantile come me. Grazie al crosystem sono diventato più dritto e ho cominciato a camminare senza cadere: ho migliorato molto il mio cammino. Non ho mai abbandonato il centro ma ho aggiunto anche altre riabilitazioni e ho visto degli psicologi. Io e la mia famiglia vorremo tanto che parecchie persone vedessero questo bell’aiuto e ci aiutassero a migliorare la nostra associazione per dare un aiuto ad altri ragazzi

Michele Durighello
Sono arrivato al PUZZLE quasi per scommessa dopo 10 anni in cui non tenevo a bada la paralisi cerebrale infantile che m’accompagna dalla nascita se non col nuoto perché ritenevo che le terapie tradizionali avessero ormai fatto il loro corso. Era il 2008. Sono rimasto affascinato dal clima che vi si respira, un clima di grande competenza e professionalità (che ha dato frutti abbondanti specie quand’ero un nuotatore FINP) ma anche un luogo di relazioni profonde. Una realtà di cui sono entusiasta perché è in grande e continua crescita. Grazie di cuore a tutto lo staff!

Alessia Michielon
Io mi chiamo Alessia ho 19 anni e ho una paralisi cerebrale infantile, i miei genitori sono stati sempre alla ricerca di terapie innovative per potermi dare un futuro migliore.
Nel 2008 siamo stati in Slovacchia al centro Adeli e li facevo 8 ore al giorno di terapie e indossavo una tuta speciale che mi aiutava a stare in piedi. In Slovacchia abbiamo conosciuto una famiglia da Terni, che aveva una figlia con la mia stessa patologia e avevano sentito parlare di una nuova terapia a Salerno dove utilizzavano un macchinario innovativo il Crosystem. Per circa 2 anni, andavamo una settimana al mese a Salerno a fare questa terapia. Visto i buoni risultati del Crosystem oltre a noi sono venute a Salerno altre 8 famiglie della Provincia di Treviso.
Nel 2010 i miei genitori assieme alle altre 8 famiglie hanno deciso di fondare un’associazione qui vicino a casa, di comprare il Crosystem e hanno trovato dei bravi fisioterapisti che collaborano con l’associazione.
Nel 2016 l’associazione ha collaborato con performind ed è stata aperta una nuova struttura dove oltre ai fisioterapisti ci sono altri professionisti. Io al centro oltre al Crosystem faccio altre attività e terapie: manipolazione fasciale, red-cord, fisioterapia, terapia occupazionale, e la cosa più bella e divertente che ho fatto è stato il corso di arte musica terapia.
Grazie a tutte queste terapie riesco ad andare in bicicletta, togliermi e mettermi la maglia da sola, fare qualche passo con il quadripode e quando vado a messa riesco ad alzarmi e stare in piedi appoggiata al banco. Questi per me sono dei grandi traguardi.
Sarebbe molto bello che ci fossero dei villaggi turistici senza alcuna barriera architettonica con delle persone in grado di gestire la persona disabile. Così anche noi ragazzi potremmo andare in vacanza senza essere accompagnati dai nostri famigliari.

Rosetta Tizian
Sono Tizian Rosetta e sono stata colpita da ictus con emoragia cerebrale nella parte destra. Il mio fisioterapista de "Il puzzle della vita" si chiama Federico Zorzi. La prima volta che mi ha vista mi trovavo in carrozzina più deambulatore. Non ero capace di fare la mia firma. Federico mi fa fare esercizi sulle corde e manipolazione è con lui che ho salito e sceso le scale per la prima volta. Ora cammino con un carrellino a 4 ruote. Della mia scrittura sono soddisfatta e anche del mio fisioterapista perchè è molto umile e molto paziente.

Gioele Rioda
Ciao, sono Gioele, ho 4 anni e sono un piccolo guerriero nato a 28 settimane; ho una emiparesi all'arto superiore destro dovuta ad emorragia cerebrale avuta alla nascita. La mamma mi porta al Puzzle della vita per fare il crosystem con il mio terapista Giorgio e grazie a questo sono diventato bravissimo a togliermi le scarpe e a svestirmi da solo.